mercoledì 3 novembre 2010

Spezia, la sua storia e i suoi palazzi

Dal 5 novembre, al Centro Allende, tre venerdì sulla storia della città aspettando il 150° dell’Unità d’Italia

Spezia, la sua storia e i suoi palazzi sono protagonisti di tre venerdì  di novembre, 5 - 12 e 19  al Centro Allende in cui ritornano, dopo il successo dello scorso anno, le giornate sulla storia della città, organizzate dal Network delle Donne Manager diretto da Clara Paganini e dalle Edizioni di Irene Giacché.
L’iniziativa quest’anno si amplia, con il patrocinio della Regione Liguria, della Provincia della Spezia, del Comune della Spezia e dell’ Istituzione per i Servizi Culturali , e la sponsorizzazione di Conad-Leclerc, Banca Generali e Unipol Assicurazioni di Zangani e si concentra soprattutto sugli aspetti architettonici e storici della “vecchia” Spezia e rivalutando la nostra storia cittadina; qui si presenteranno i risultati delle ricerche che hanno visto all’opera una nuova generazione di studiosi qualificati, specializzati in diverse discipline: archeologi, storici, architetti, archivisti e giornalisti che hanno studiato da diverse prospettive la città nei vari periodi.
Si comincia venerdì  5 novembre  con l’incontro introdotto dal Presidente della Provincia Marino Fiasella, su La Spezia medievale. Chi di noi non si è posto delle domande o chiesto che cosa siano quei portali o i blocchi murati che occhieggiano dai palazzi in via Prione, in via Sforza, in via Calatafimi o in via Marsala? Gli archeologi Luisa Cascarini e Luca Parodi, ci illustreranno la storia dei portali e degli edifici più antichi di Spezia, le cui possenti murature presidiano tutt’oggi il centro storico.
Segue la conferenza dello storico Diego Del Prato, autore de “La Spezia nel Quattrocento”, che qui presenta il suo nuovo volume sulla visita che, nel 1471, portò alla Spezia il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza di ritorno dalla Firenze di Lorenzo il Magnifico. Non mancano nel resoconto le descrizioni del borgo, definito dagli ufficiali milanesi dell’epoca come «una bella cittadella copia de cose degne», i cui palazzi vennero addobbati a festa con drappi di seta rossi, bianchi e viola; una Spezia per noi totalmente inedita in cui la “folla festante”, al suono del tamburino, accoglie sotto l’antica bastia gli illustri ospiti.
Venerdì 12 novembre è la volta della Spezia città di palazzi tra Cinque e Settecento, introdotta dal Presidente Marino Fiasella e dal Sindaco Massimo Federici, con gli architetti Federica Lazzari ed Elisabetta Scappazzoni che presentano una ricostruzione della città di metà seicento, con molte sorprese; scopriamo così che La Spezia, all’interno del borgo murato, era ricca di aree verdi, di giardini “ortivi, vineati e fruttiferi” e tra le molte attività praticate nel centro ve ne erano di curiose, come l’allevamento dei bachi da seta. Molte e varie erano le attività dislocate lungo via Prione o nel quartiere di Piazza.
Segue lo studio di Andrea Lercari, archivista, che, attraverso documenti inediti degli archivi spezzini e genovei, pubblici e privati, ricostruisce il volto della città tra 500 e 700 caratterizzato da una trentina di palazzi dei “Rolli” spezzini., delle dimore signorili private - alcune delle quali come il palazzo De Nobili, ancor oggi iun splendida forma -  in cui venivano ospitate le personalità pubbliche in visita alla Spezia. Lo studio evidenzia, per la prima volta,  l’esistenza di un sistema a sorteggio analogo a quello dei palazzi dei Rolli di Genova, oggi patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
L’ultimo, venerdì 19 novembre, la giornata, introdotta dall’Assessore della Regione Liguria Enrico Vesco e dal Sindaco Massimo Federici, è dedicata al Quartiere Umbertino a Piazza Brin ed ai palazzi Liberty della zona, con la presentazione del libro di Annalisa Coviello, giornalista e scrittrice, e dell’architetto Valeria Scandellari, nota per aver censito i palazzi liberty spezzini, che presentano al pubblico lo studio già in parte anticipato lo scorso anno ed oggi notevolmente ampliato. Vi è contenuta la storia del quartiere umbertino dalla progettazione alla realizzazione delle case operaie, e uno spaccato della situazione economica e sociale popolare, con la vita degli operai e delle loro famiglie, le condizioni di lavoro e la realtà del quartiere.
Molto spazio è dedicato a Piazza Brin, unica vera piazza cittadina secondo la concezione rinascimentale di “luogo d’incontro”, con i portici e lo spazio pubblico pedonale. Di spettacolare bellezza i palazzi Liberty della zona, fotografati, descritti e spiegati nei loro simbolismi; un patrimonio da conservare e da proteggere di cui Spezia era ed è ancora ricchissima

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