mercoledì 1 aprile 2009

COMPAGNIA DEGLI EVASI - FATA: FAVOLA PER ADULTI

La compagnia degli evasi, di Castelnuovo Magra, torna in scena con "Fata favola per adulti" il nuovo spettacolo teatrale basato sul metodo del "Terzo Teatro" di Eugenio Barba e Igmar Lind,

domenica 5 aprile alle ore 15:30 e alle ore 21:00 presso il Centro Sociale di Via Carbonara a Castelnuovo Magra.
Info Alessandro Vanello Compagnia degli Evasi 335 8254436

Fata, la ricerca teatrale degli Evasi.Tornano in scena gli Evasi con un nuovo spettacolo realizzato in autoproduzione e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia. Nel 2003 con lo spettacolo “Che serve?” nasceva il “Laboratorio Studio Che Serve?” gruppo di ricerca teatrale della Compagnia degli Evasi, dedicato all’approfondimento delle tecniche fisiche e vocali e di costruzione della drammaturgia dell’attore ispirato dal metodo del “terzo teatro” condotto da Alberto Cariola. Nel 2005 il Laboratorio ha prodotto lo spettacolo “La consistenza della nebbia”, e giunge ora alla sua terza produzione con “Fata, favola per adulti” . Con Fata gli Evasi propongono lo spettacolo numero ventitre in sette anni di attività. Nell’estate del 2006, dice Cariola, ci è venuta l’idea di occuparci di favole, proprio di quelle storie dove uno “cammina, cammina”, gli danno oggetti magici, ammazza draghi e orchi e salva principesse. Ma ci siamo resi conto che, accanto alle fiabe a lieto fine per i bambini, esiste una vasta casistica di racconti fiabeschi, provenienti da popolazioni di tutto il globo, molto più cruda, violenta, carnale, paradossalmente più reale. Abbiamo capito che ci interessava lavorare sul versante scuro della topografia fiabesca, dove il viaggio dell’eroe/eroina prevede l’esperienza del buio, del sangue, della paura, della menzogna, della sofferenza, oltre a quella dell’amicizia, dell’aiuto “magico”, dell’amore. Perchè chi non cammina, non vede, chi non vede, non sa, chi non sa e cammina, va perso, chi va perso e vede, diventa esperto. Lo cunto de li cunti, detto Pentamerone, di Giovanbattista Basile è stata la base strutturale per gettare le fondamenta di Fata, dal punto di vista semiotico e linguistico. La vita fiabesca è il luogo del meraviglioso, ma è possibile raccontare la vita reale con il linguaggio fiabesco dentro una struttura fiabesca? Ci abbiamo provato innanzitutto prendendo il linguaggio da Basile, facendoci guidare dai maggiori studiosi del genere, tentando di costruire un testo in cui “la parola può tutto”, ma, come succede quando interviene una fata, cambia di segno a ogni situazione, perché non c’è mai un solo lato della realtà, ma c’è anche il lato opposto, altrettanto necessario. L’Orco non sempre è cattivo, il Principe non sempre è buono, a volte chi ti da consigli, ti prende in giro, chi ti prende in giro, ti vuole bene. La preparazione, per quanto riguarda testo e regia, è partita dalla lettura di oltre 3200 favole di differenti aree geografiche e dall’ideazione dello scenario generale. Così Fata racconta la notte del giorno in cui Miele, un omaggio a Milo Manara, scopre di essere innamorata e sogna; tutto quello che sogna si materializza nella sua camera. Capirà Miele quali sono le prove da affrontare per crescere e che una grossa parte del destino sta nelle sue mani ? Lo spettatore che verrà da noi a fare l’esperienza del buio, dell’illusione del desiderio, delle immagini che non danno tregua agli attori che le costruiscono, scoprirà che crescere è un percorso in cui tornare indietro non è previsto e andare avanti è incredibilmente difficile e spaventoso. Fata è una dichiarazione d’amore per le donne che nel mondo mettono il loro corpo in gioco tutti i giorni, contro le violenze fisiche, morali e psicologiche, che nel terzo millennio sono ben lungi dall’essere scomparse. Spettacolo a posti limitati, prenotazione obbligatoria al 3495713757, domenica 5 aprile ore 15:30 e ore 21:00 al Centro Sociale di via Carbonara a Molicciara di Castelnuovo Magra

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